[Novels] La Storia di Yuri Ivanov, Novel di Beyblade - Tradotta dalla Sottoscritta dallo Spagnolo

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view post Posted on 14/8/2008, 01:20
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LOL, qualche giorno fa un'amica appassionata di Beyblade mi ha inviato un file in spagnolo con su scritta una Novels su Beyblade (Manga di Aoki Takao), la storia era incentrata sul personaggio di Yuri Ivanov e, spinta dalla curiosità, ho deciso di tradurla.
È la mia prima traduzione dallo spagnolo, spero si capisca, in caso di domande : chiedete pure!! ^O^
Preciso : NON è una FanFiction. Anche se può sembrarlo.

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Accompagnato dal suono dell'impatto, il beyblade venne scagliato in cielo e cominciò a spaccarsi. La beysfida si concluse qui.
Ciò che ruppe quel silenzio fu il pianto del bambino che aveva perso la battaglia per il suo beyblade fatto a pezzi. Il suo pianto fu presto zittito dalla voce di altri bambini.

Quando provai ad avvicinarmi a lui che era in lontananza inginocchiato a raccogliere i pezzi del suo beyblade. Il bambino si voltò di scatto per fissarmi con i suoi occhi. Quello che vedevo riflesso nei suoi occhi non era soltanto il rancore per la sconfitta. C'era anche una grande forza combattiva di volontà. Si stava rialzando ancora una volta. Dopo essersi rimesso in piedi tornò ad allenarsi per diventare ancora più forte. Non c'era altra soluzione che quella di continuare a combattere e vincere. E non valeva solo per lui ma anche per tutti gli altri bambini, incluso me.

"Cosa stai guardando, Yuri?" disse Boris tornando (penso ad allenamento finito °°) Sapevo che era dietro di me, ho anche avuto la sensazione che stesse dubitando se parlasse o no con me.

"La neve" soltanto attraverso cosa fosse riflesso nei miei occhi

"già, vedo" replicò nuovamente Boris a labbra serrate prima che ricadesse il silenzio. Potevano sentirsi solo i ruggiti dei beyblade rotanti e i sospiri affaticati del rigoroso allenamento nella macchina d'addestramento.

Davanti ai miei occhi si estendeva il porto di Severodvinsk ed oltre l'oceano grigiastro era tutto ricoperto di neve. Come se non bastasse la neve che cadeva incessantemente dal cielo. Per vedere del tutto la terra sotto la neve avremo dovuto attendere un futuro assai distante. No, sarebbe stato meglio se la terra non fosse mai esistita. M'incantai a fissare la neve bianca. Mi piacque quella vista.

"La neve è piacevole" quelle parole fuoriuscirono dalle mie labbra. Boris camminava accanto a me, essendo dalla mia parte, acconsentii volentieri. Non eravamo solo io e Boris a goderne, quasi tutti i bambini del centro pregarono perché la neve rimanesse attaccata alla terra.

La neve sepolse ogni cosa. La sudicia terra fu del tutto sepolta. La neve era fresca e rinfrescava il corpo. Ma era imparziale. Senza il potere (inteso come abilità) di distinguere ricchezza e povertà, felicità e tristezza, continuava a cadere. Tutti quei bambini che conobbero la povertà e la tristezza... scappai da loro per venire qui lontano dalle loro vite e sofferenze giacché la neve non poteva compatirmi. Loro sapevano meglio di chiunque altro che la neve avrebbe alleviato anche il ricordo più orribile.

Non che non avessi ricordi felici. Un padre che era un orgoglioso soldato e una madre che era una gentile, buona e allegra casalinga. Nel profondo dei miei ricordi ero in una casa calda e stavo ridendo. Tuttavia, quello era un ricordo quasi impercettibile.

l sistema dei paesi cambiò e mio padre perse la sua occupazione di soldato. Ciò che perse non fu soltanto quello. Il suo orgoglio e la sua ambizione svanirono. Ciò che rimase a mio padre fu il suo glorioso passato e i ricordi dei giorni migliori. Quell'uomo che era solito essere un valoroso soldato, un marito e padre meraviglioso si diede all'alcool. Cominciò ad alzare le mani su sua moglie e suo figlio senza motivo alcuno diventando un uomo portatore di dolore.

Questo cambiò anche mia madre, colei che sapeva soltanto sorridere. Sembrava più triste e nel suo sguardo si percepivano frammenti di terrore. Un anno e mezzo si rassegnò di essere madre e se ne andò abbandonando mio padre e me.

Dopo la repentina scomparsa di mia madre, la violenza di mio padre aumentò. Anche così, io mi chiusi in me stesso. 'Che mia madre un giorno ritorni. Mio padre torni ad essere l'uomo fiero e gentile che era.' queste erano le mie speranze.

Fu per questo che non mi allontanai da lui. Sono diventato il figlio che sarebbe servito soltanto a portargli da mangiare e alcool. Rubandolo. Fu allora che conobbi Boris.

Boris viveva in una situazione molto simile alla mia. In questo modo, ci conoscevamo a vicenda, sapevamo che ci saremmo capiti immediatamente l'un l'altro.

Entrambi ingannavamo la gente e la derubavamo. Eravamo sicuri con la compagnia degli altri anche se sapevamo non ci sarebbero stati segni di miglioramento di quei giorni duri. Non passò molto tempo che mi tornò il sorriso. Ma quel sorriso non era altro che un'illusione generata da quella falsa vita.

Da questi continui furti, la gente cominciò a mettere gli occhi su Boris e su di me. Cademmo in una trappola del proprietario della macelleria. Non potemmo scappare. Povero questo posto e i suoi abitanti che non poteva dettar legge su di noi.

...era la fine.

Quando alla fine mi davo per vinto, l'uomo che si offrì di aiutarci fu Volkov

Volkov viaggiava per la Russia alla ricerca di ragazzi in buone condizioni fisiche per conseguire i propositi di un altro uomo. Ero indeciso se accettare o meno l'invito di Volkov le cui intenzioni mi erano sconosciute. Era perché la mia mente si era fissata alla fronte di quell'uomo che era sia depravato che abusivo, però sembrava mio padre, e disse che mia madre sarebbe tornata a casa.

Sosteneva i miei ricordi perduti e guardava fisso il suolo: le scarpe che avevano dei fori all'estremità... erano la realtà.

Ora, Boris ed io eravamo qui. Per diventare più forti. per conquistare il mondo duellando a beyblade, eravamo qui nel centro di cui Volkov ci aveva parlato.

"Cosa stai guardando, Yuri?" Boris mi fa ancora la stessa domanda. Con uno sguardo studio il suo volto. È quasi impercettibile ma credo di riuscire a distinguere la preoccupazione di Boris quando mi guarda. La domanda di cosa stavo guardando, non era letterale. L'ho capito.

Cosa ci sarebbe accaduto d'ora in avanti? Cosa non avrei dato per capire il significato della sua domanda. Qualcosa del genere. Se rimanessimo al centro non patiremmo nè il freddo nè la fame. Potremmo dormire tranquillamente. Al contrario di ciò che avevamo vissuto sino ad allora quello era il paradiso. Ma soltanto se fossimo riusciti a controllare la nostra forza. I bambini che dovevano essere addestrati per diventare beybladers erano meno di un migliaio. In caso di sconfitta, tutto sarebbe finito. Ogni giorno vedevamo bambini sconfitti perseguitati dal centro.

Boris era preoccupato. Senza sapere quando questi giorni di lotte e addestramenti sarebbero finiti. I giorni in cui dovevamo combattere e vincere.

Sì, io non avevo questi dubbi. Perché per me era impossibile perdere, io ero molto più forte di chiunque altro.

Sorrisi e risposi. "Il Futuro"

Conquistare il mondo con i beyblade. Che futuro splendido, era il futuro che si parava di fronte a me

"Ti Sta bene?"

Boris annuì. Sul suo volto, non vidi più dubbio alcuno.

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È molto triste e a me ha fatto piangere çOç" Spero piaccia anche a voi!! Chu
Vi lascio un'immagine di Yu che ricorda sua madre andarsene... la sua espressione è così... Hauuuu puccio puccio da portarselo via *___*

 
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Darkness 00
view post Posted on 25/12/2011, 15:06




Sì, ricordo anche io di aver letto qualcosa su un sito, ma quello era in russo...c'erano anche delle altre immagini, appena le trovo le posto...
eccole:
http://img124.imageshack.us/img124/4492/y1...hu8qt3djqu5.jpg
 
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1 replies since 14/8/2008, 01:20   1150 views
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